Natale 2004

Gli auguri di Natale stanno “viaggiando” in rete ed è così che mi piacciono. Ho cercato qualche parola che esprimesse in qualche modo alcuni dei miei pensieri sulle feste imminenti e ho trovato ciò che non riuscirei a descrivere in modo migliore tra i versi di uno dei miei autori preferiti, Eugenio Montale. Sono poche righe sulla consistenza effimera e allo stesso tempo eterna della felicità, che dedico volentieri a tutti voi, sperando che nella frenesia che ormai accompagna il Natale possano apparirvi preziosi come un attimo di silenzio.

Mario

Felicità raggiunta, si cammina
per te sul fil di lama.
Agli occhi sei barlume che vacilla,
al piede, teso ghiaccio che s’incrina;
e dunque non ti tocchi chi più t’ama.

Se giungi sulle anime invase
di tristezza e le schiari, il tuo mattino
è dolce e turbatore come i nidi delle cimase.
Ma nulla paga il pianto del bambino
a cui fugge il pallone tra le case.

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