E ora qualcosa di completamente diverso

M a r i o R o t t a
E L A B O R A Z I O N I D I G I T A L I
E R A C C O N T I F O T O G R A F I C I

Spazio ACSIT
Teatro delle Donne
FIRENZE
Piazza Santa Croce 19
7-22 febbraio 2004

Inaugurazione
7 febbraio 2004
ore 19

Ho cominciato a fare fotografie a 15 anni, quando mio padre mi regalò la mia prima reflex. Ho scattato migliaia di fotografie, e migliaia ne ho sviluppate e stampate. Le ho regalate, distribuite, dimenticate, raccolte in bauli e scatole, non le ho quasi mai guardate più di una volta né ho rimpianto i momenti che in qualche modo avevano fermato. La fotografia non è ciò che rimane. La sola fotografia evoca la realtà e rischia sempre di rimanere troppo legata alla memoria e alla nostalgia. Ancora di più se cediamo alla tentazione di mostrare o guardare solo le “belle fotografie”. Se invece dalle fotografie, belle o banali che siano, cerchiamo di ricavare immagini, allora possiamo provare a superare quella barriera che ci impedisce di guardarle senza confonderle con ciò che raffigurano, per confrontarci con ciò che rappresentano. Così ho cominciato a inquadrare e a scattare non più per conservare dei ricordi ma per scegliere le immagini che mi sembravano più vicine a ciò che avevo in mente: progetti grafici, racconti, emozioni. Poi le ho selezionate ancora, le ho elaborate al computer, le ho modificate, tagliate, declinate e infine le ho usate come se fossero fotogrammi o elementi da associare liberamente per costruire altre immagini o una specie di film, nel senso che intendeva Pasolini quando voleva distinguerlo dal cinema. Questi sono i risultati: ricerche su pochi temi, ma abbastanza ampi e aperti da permettermi di lavorare sulle immagini trasformandole infinite volte senza correre il rischio di ricadere nella trappola della ricerca della “bella fotografia”. Non so se il risultato è apprezzabile. Non è questo che conta. Quello che spero è che queste immagini fatte di immagini non evochino più la sola realtà, ma quella straordinaria rappresentazione che ognuno di noi cerca di costruire per poterla accettare. A volte la chiamiamo immaginazione, ma forse non è altro che un gesto d’amore…

Ricerche in mostra:
PERSONE
LE STAGIONI
PAESAGGI
RACCONTI BREVI

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