Non si può resistere alla Toscana in maggio: ti uccide e ti salva allo stesso tempo, ti costringe a guardare ciò che vuole. Tu cerchi disperatamente di puntare l’obiettivo altrove, ti abbassi sull’erba, ti alzi verso le pietre dell’abbazia di Sant’Antimo… ma non puoi: alla fine ti perdi nella poesia dell’orizzonte, e sai che almeno morirai contento…