Città invisibili 4

L’Aquila io me la ricordo così: ombre nella luce accecante di una domenica di luglio, il cielo che assomiglia a un’emozione illusoria e frammenti di racconti, pietre, ricami. Come tutte le città invisibili, poteva essere guardata soltanto attraverso il tempo, sovrapponendone gli scorci l’uno dopo l’altro, per anni e anni, fino a quando i dettagli sono diventati evanescenti come il cielo sereno. Ed è così che è stato e sarà.

Città invisibili: l'Aquila

4 thoughts on “Città invisibili

  1. saida Apr 13,2009 7:37 pm

    a guardarla così fa venire ancora + nostalgia della città che non c’è +.
    quando sentivo delle distruzioni del bello mi veniva da piangere: vile che ero ad avere lacrime per una cupola del 500 crollata…

  2. Mario Dag Apr 11,2009 7:52 pm

    …. la sensibilità d’animo è qualcosa che va oltre…. In molti abbiamo letto Italo Calvino, pochissimi ne hanno raccolto l’essenza… soltanto Uno l’ha spiegata….Grazie

  3. Paola Capitani Apr 10,2009 7:36 pm

    L’Aquila, una notte di dicembre di qualche anno fa.
    Una magica scansione di storia in una memoria senza tempo
    Con alcuni colleghi abbiamo avuto il centro storico a nostra disposizione, col silenzio della magia e della cultura. Uno spaccato di un tempo lontano che ora non esiste più, come la fontana delle 99 cannelle: un documento destinato a rimanere impresso nella memoria.
    Una serata nata per caso e che fortunatamente ha consentito di catturare impressioni e ricordi rimasti intatti col sapore di allora.

  4. Fabiana Apr 10,2009 3:06 pm

    …che bello

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