Vivarium (1989-1994)

Può somigliare a un romanzo o a un racconto, ma non lo è. Di fatto è un testo sperimentale concepito come una raccolta di frammenti da ricomporre, ma anche questa chiave di lettura è riduttiva, perché la struttura della storia consiste proprio nella faticosa ricostruzione di qualcosa che sembra essere accaduto attraverso i dipinti appesi in un museo immaginario, riletti e interpretati dal protagonista come pretesto per ripercorrere sia la propria vicenda che il tentativo di decifrarla da parte di altri due personaggi che rappresentano ciò che era stato e ciò che avrebbe potuto diventare. Sullo sfondo, l’immedesimazione del protagonista con il personaggio storico di Flavio Aurelio Cassiodoro, che idealmente risponde alle sue lettere per aiutarlo a dare un senso al suo progetto di comunità utopistica, indirettamente raccontato anche dalle testimonianze “multimodali” di vari compagni di viaggio, che parlano attraverso cartoline, diari, trattatelli, registrazioni audio, ipertesti, esprimendo ciascuno un punto di vista contradditorio e fuorviante, oltre che un linguaggio apparentemente incompatibile con quello degli altri. Di questo esperimento esistono varie ipotesi di montaggio. La versione definitiva che preferisco è quella compatta, il racconto vero e proprio che segue il percorso visivo nel museo immaginario, lasciando che sia il lettore a raccogliere (se, quando e come vuole) gli indizi disseminati attorno al nucleo della storia, diventando a sua volta co-protagonista di un gioco sospeso tra forma e sostanza, tra messaggi e media, tra la pesantezza di ciò che non avrebbe dovuto accadere ma è successo e la leggerezza di ciò che potrebbe essere e non è stato. Per quanto mi riguarda, ho vissuto l’evoluzione di questo non-libro come un viaggio nei luoghi più profondi dell’anima, anche se a distanza di tempo direi che è soprattutto un esercizio di stile, nonostante i riferimenti a fatti e persone che sarebbero accaduti o si sarebbero manifestate (talora con impressionanti assonanze e coincidenze) più di 10 anni dopo. Una delle versioni intermedie è stata anche considerata con interesse da un importante editore: ma col tempo ho capito che non era pubblicabile così com’era. Spero solo che abbia ancora qualcosa da dire, o che possa ancora regalare qualche emozione al più occasionale dei lettori. Per questo lo lascio qui, insieme agli indizi disponibili, sperando che qualcuno mi aiuti a capire se il suo destino è sopravvivere, evolversi, bruciare, perdersi, essere spezzettato, nascondersi o essere riscritto e reinterpretato…

Vivarium (1989-1994)
Indizi e appendici: il carteggio tra Scalabrino e Cassiodoro
Indizi e appendici: le cartoline di E M S D P
Indizi e appendici: il diario di Raffaello
Indizi e appendici: il trattatello ovvero il Teatro della Memoria di Vivarium
Indizi e appendici: a message in a bottle, by Michele Angelo
Indizi e appendici: Leonardo for Windows, testimonianza ipertestuale interattiva

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