Oggi è il primo giorno di primavera, e ho voglia di lasciarmi andare a qualche pensiero in libertà: è quello che conta. Ecco, senza un ordine preciso, qualcosa che mi piace e qualcosa che non mi piace…
Mi piace pensare che sia possibile comprendersi anche se so che non è mai facile spiegarsi. Non mi piace un genere di film, o di teatro, o di letteratura, o d’arte: la curiosità è il motore della conoscenza, e penso che ovunque possa nascondersi un capolavoro, o forse solo un momento d’eternità, anche perchè che senso avrebbe sentirsi liberi se non si è capaci di cogliere quel legame sottile che unisce ciò che proviamo, osserviamo, viviamo alle nostre emozioni, ai nostri desideri, a tutto ciò che cambia in noi e fuori di noi? Mi piace essere anticonformista ma cambio subito atteggiamento se vedo che i dettagli di ciò che era anticonformista diventano conformismo a loro volta, o peggio ancora moda. Eppure mi piacciono le mode, anzi, mi piace anticiparle, immaginarle, o ritrovarle quando sono ormai una traccia del passato. Mi piacciono le persone, per ciòche fanno, non per ciòche sono: e anche se non penso affatto che sia necessario essere buoni e comprensivi con chiunque (anzi, penso proprio che ci siano tanti che non meritano nemmeno dieci secondi del mio tempo…) cercherò sempre con tutte le mie forze di guardare chiunque negli occhi senza pregiudizi, senza lasciarmi condizionare da ruoli, o nomi, convinto che in ogni sguardo, in ogni riga che ciascuno scrive, in ogni azione che ciascuno compie, in ogni parola che ciascuno pronuncia, ci sia una dignità, e che a volte ce ne sia di più nelle lacrime di un bambino o nell’apparente banalità di una frase detta da uno sconosciuto che in un proclama o in una lezione. Per la stessa ragione per cui, pur essendo del tutto laico e non avendo avuto alcuna educazione religiosa, ho studiato e apprezzato il monachesimo medievale e mi commuovono le parole di San Paolo quando dice “se anche conoscessi tutte le lingue degli uomini e degli angeli e tutti i misteri della scienza non saresti nulla senza l’amore”. Mi piace ricordare di quando da bambino o da adolescente immaginavo che un giorno tutti gli esseri umani si svegliassero con un’improvvisa voglia di pace e capissero quanto fosse sciocca e orrenda la guerra: “immagina” è un sogno che non abbandonerò mai. Mi piace attraversare più volte un paesaggio o una città percorrendo sempre strade diverse, cercando di sfuggire alla folla, così come perdermi tra la gente fino a sentirmi estraneo. Mi piace assumermi ogni responsabililtà, non cerco scuse, non mi piace perdonare o essere perdonato perchè non comprendo il concetto di perdono: siamo ciò che facciamo, facciamo ciò che possiamo o che vogliamo fare, e se è vero che i desideri e gli spazi degli altri sono i nostri limiti è anche vero che non esiste alcun destino e che la nostra vita è il risultato (in continua evoluzione…) delle nostre scelte. Forse è anche per questo che con il tempo ho un rapporto conflittuale mentre con lo spazio è quasi un idillio…
Non è certo una filosofia questo cammino tra le sensazioni che ho appena cercato di raccontarvi. Sono solo impressioni. Ma la verità a volte è nell’istinto che ci sussurra le parole che il vento delle emozioni trasporta. Così come il mondo è in un granello di sabbia…