Lestans Urbino 2004
Stampe fotografiche, stampe fotografiche da fotografie digitali e stampe laser su acetato
Uscì dall’acqua fredda del lago arrancando a malapena sui sassi, mentre dalla sua veste sgocciolava il gelo. Come una ninfa dei boschi. Come una maga nel suo giardino. Come se fosse impegnata a cercare una bacchetta magica, umile e potente allo stesso tempo, o una forcella da rabdomante. Non nacquero fiori sul suo cammino, ma l’acqua diventò pioggia e dissetò la foresta, diventò rugiada e rese il verde più brillante e più nitido. Senza incantesimi evidenti, fu come se all’improvviso le stagioni si confondessero: un attimo prima era inverno, ora potevano convivere l’umidità della primavera tra i cespugli di fragola, i campi bruciati dal sole di luglio e l’autunno portato via dalla corrente del ruscello fino a scolorire anche le foglie invecchiate. Si trattava solo di un gioco, una di quelle diatribe tra fotografi, quando si parla di bianco e nero e di colore come se fossero la sostanza delle immagini. Ma la maga-ninfa lo rese in qualche modo reale, lo interpretò come un’attrice che sa essere spontanea, senza vergognarsi, come avrebbero fatto molti altri, di cercare istintivamente, umanamente, un momento di equilibrio, un attimo dopo essere emersa dal fondale con la solennità di una statua ritrovata.