Come nasce un sorriso

Arezzo Senigallia Peloponneso Nimes Corsica, 2000-2003
Stampe fotografiche, cybachrome da diapositive, stampe da elaborazioni digitali e stampe laser su carta o acetato da immagini digitali

Come un avvallamento improvviso nelle pietre dei palazzi antichi o un crepaccio infinitesimale nel tessuto di una città. Come una polla affiorante di posidonie e sassi ricoperti di batuffoli di alghe nelle acque basse del Mediterraneo. Come il metallo che interrompe il selciato. Come una pennellata di vernice di sole sulle strade. Come un nido di tartarughe nella sabbia calda. Così nasce il sorriso. Ma in quel caso era diverso. Il suo sorriso prese forma nei pochi passi che precedono un incontro. Forse si sentì osservata come certi uomini, tanto tempo fa, guardavano le dee o le ninfe marine e dei boschi, con desiderio e timore insieme, con l’ingenuità di chi non conosce la sua sorte e la malinconia di chi sa che gli occhi delle immortali possono incenerire chi osa avvicinarsi. Ma non provò imbarazzo, si lasciò guidare dal sorriso che stava nascendo. Sapeva che l’avrebbe solo accarezzata, sapeva che non avrebbe potuto ucciderlo. Così lasciò che il sorriso riempisse ogni immagine e cancellasse quell’ombra che segue ognuno di noi senza essere invadente, ma inesorabile.

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