Italiani, gente mediocre 1

Italians (photo by Mario Rotta) Little Italy (photo by Mario Rotta)

Gli italiani si credono brava gente. Evidentemente hanno frainteso il titolo di un vecchio film propagandista, forse non del tutto in buona fede. In realtà, gli italiani sono gente mediocre, e ne danno quotidianamente prova. Sono mediocri in numerose circostanze che sarebbe lungo e ripetitivo elencare e per molte ragioni che sarebbe pretestuoso cercare di sintetizzare. A me basta evidenziare due dei nostri più macroscopici difetti: la stupidità e l’ipocrisia. Siamo mediocri perché in fin dei conti siamo stupidi. Siamo mediocri perché come se non bastasse siamo anche ipocriti. Talmente ipocriti da pensare che la nostra stupidità sia una forma di furbizia, un modo per adattarsi alle avversità del cosiddetto destino. Ma nel complesso, siamo semplicemente stupidi e ipocriti in moltissime occasioni e per infinite ragioni. Siamo stupidi perché in fondo siamo sempre stati noi e soltanto noi a eleggere i nostri peggiori rappresentanti e ad aprire le porte ai faccendieri che di solito li accompagnano. Siamo ipocriti perché fingiamo che non sia così, perché noi in fondo non li abbiamo votati e non li voteremmo mai (chissà come avranno fatto a prendere tanti voti…). Siamo stupidi perché non ci rendiamo conto a sufficienza che la democrazia ha regole semplici e chiare, siamo ipocriti perché pur essendo i primi a invocarla (la democrazia) siamo sempre pronti a ignorarne le regole, sia quando si tratta di rieleggere il farabutto di turno sia quando si tratta di dichiararsi estranei, di mettere le mani avanti per ribadire che no, noi non c’entriamo, noi non ci riconosciamo in chi ci governa. Come se fosse possibile immaginare un mondo a livelli diversi, dove qualsiasi regola può essere declinata nel modo che in quel momento ci fa più comodo. Siamo stupidi perché non ci ribelliamo quasi mai alle leggi che riteniamo ingiuste. Siamo ipocriti perché l’unica forma di ribellione che pratichiamo non consiste nel protestare o nel cercare di cambiarle, quelle leggi che non ci piacciono, ma nell’aggirarle, interpretarle a modo nostro, stemperarle attraverso emendamenti e deroghe, fino a renderle irriconoscibili, inutili o inefficaci. Siamo stupidi, in fondo, proprio come quando ce la prendiamo con l’arbitro se la nostra squadra ha perso. E ipocriti perché non vogliamo né vedere né riconoscere gli errori commessi, e meno che mai ammettere la nostra eventuale responsabilità in quegli stessi errori. Siamo stupidi perché, per ipocrisia, siamo disposti a distruggere i valori più importanti che la nostra tradizione culturale ci ha lasciato; e siamo ipocriti, per stupidità, perché non sappiamo guardare in faccia la realtà, quella per cui tutto sembra che cambi perché non cambi nulla. Dopo tutto pur di crocifiggere un personaggio discutibile come Craxi abbiamo accettato che si sperperasse l’eredità della più importante, della più civile e della più moderna forza politica che l’Italia abbia mai avuto, come se questo potesse bastare, mentre era evidente che molti dei soliti ex di questo o di quello schieramento avrebbero continuato indisturbati ad appropriarsi del denaro pubblico e a calpestare il bene comune per il proprio tornaconto o per sostenere nuovi corrotti e nuovi corruttori. Siamo stupidi, in sostanza, perché pensiamo che si tratti di una questione morale, e ipocriti perché non siamo disposti ad accettare le responsabilità che comporterebbe porre il problema sul piano etico, come dovrebbe essere fatto. Perché la corruzione è endemica in Italia (e non solo in Italia), e non si combatte confidando nell’onestà della classe politica e della classe dirigente (anche perché chi è davvero onesto non va in giro a sbandierarlo, di solito a mettere le mani avanti sono quelli che hanno qualcosa da nascondere…): si può ridurre, piuttosto, imparando a definire regole semplici e chiare, non suscettibili di interpretazioni, senza deroghe, fondate su principi etici e non sul moralismo del momento. Ma siamo stupidi se pensiamo che questi principi e queste regole non ci riguardino, e ipocriti ogni volta che ci dimentichiamo che le regole e i principi valgono per tutti, e questo non significa che debbano essere il risultato di un compromesso, ma, al contrario, che dovrà trattarsi di valori condivisi, nel senso letterale, etimologico della parola: elementi di un patto che tutti si impegnano a rispettare. Siamo stupidi perché confondiamo la legalità con la giustizia. Siamo ipocriti perché ci fa comodo confondere la legalità, che è relativamente semplice da perseguire, con la giustizia, che è un principio molto difficile da applicare. Siamo stupidi perché ogni volta che ci succede qualcosa che non ci piace pensiamo che non sia giusto. Siamo ipocriti perché siamo sempre pronti a pensare che sia giusto per gli altri ciò che a noi è sembrato ingiusto. Siamo ipocriti perché vogliamo sembrare aperti, tolleranti, civili, evoluti, mentre sotto sotto (come molti altri popoli del resto) siamo tendenzialmente razzisti, conservatori, incivili e forse anche un po’ fascisti. Siamo stupidi perché non siamo proprio capaci di andare oltre i nostri limiti e di essere ciò che siamo, senza bisogno di etichette. Siamo stupidi perché nessuno è più europeista di noi, anche se pochi di noi sanno cosa significhi esattamente. Siamo ipocriti perché essere europeisti a parole è un conto, ma non chiedeteci di essere europei. Siamo stupidi perché abbiamo paura dell’innovazione, e ipocriti perché non vogliamo ammettere che ciò di cui abbiamo realmente paura è il cambiamento (a meno che non consista nel cambiare uno stupido telefonino con un altro stupido telefonino, ma più costoso). Siamo stupidi perché corriamo sempre dietro alle mode, e ipocriti perché siamo incredibilmente convinti di essere anticonformisti. Siamo stupidi perché vorremmo fare i turisti per sempre ma non sappiamo assolutamente viaggiare. Siamo ipocriti perché mentre siamo in viaggio facciamo finta di non riconoscerci. Siamo stupidi perché non vediamo l’ora di andarcene, e ipocriti perché spesso non abbiamo il coraggio né di farlo, né di tornare indietro. Siamo stupidi perché pensiamo che i diritti siano intoccabili. E ipocriti ogni volta che veniamo meno ai nostri doveri: quasi sempre, a essere sinceri. Siamo stupidi perché non è colpa nostra. Siamo ipocriti perché pensiamo che in fondo non sia colpa nostra. Siamo stupidi perché tanto è così che va avanti l’Italia, e ipocriti perché non facciamo abbastanza perché non sia così. Siamo stupidi perché siamo estremamente individualisti quando dovremmo sentirci uniti e allo stesso tempo pronti a far parte di un gregge di pecore proprio quando dovremmo tirare fuori il nostro orgoglio di individui e di cittadini, per poi riconoscerci come parte di un insieme. Siamo ipocriti quando confondiamo la cittadinanza con l’appartenenza, e tutte le volte che dimentichiamo o fingiamo di ignorare che quasi ogni giorno calpestiamo, sia attraverso le decisioni di governo che in molti dei nostri comportamenti, ciò che è scritto nella nostra Costituzione. Siamo stupidi perché non ci ricordiamo più di chi ha scritto la Costituzione, e soprattutto perché. Siamo ipocriti perché non vogliamo vedere ciò che è sotto i nostri occhi: che quasi tutti i media stanno attuando da anni una precisa strategia il cui scopo consiste nel renderci ancora più stupidi e nel farci dimenticare chi ha scritto la Costituzione, e perché. Siamo stupidi, infine, perché perdiamo tempo in invettive senza alcun effetto, come questa. Sperando almeno che per questa volta non si tratti di ipocrisia, ma di un modo sincero per esprimere amore per questo nostro paese, e per guardare se è davvero rimasta la speranza in fondo a quel vaso di Pandora che troppe mani indegne hanno scoperchiato…

One comment on “Italiani, gente mediocre

  1. Lidia Grandi Dec 28,2012 5:22 pm

    ho letto con molto interesse e profonda partecipazione questo pamphlet rivolto agli italiani, ne denuncia coraggiosamente reali perniciose peculiarità difficili da eradicare, come i fatti di vita e cronaca quotidiana purtroppo testimoniano,tuttavia non dobbiamo dimenticare che l’Italia è stata costituita nel 1861 mentre l’identità degli italiani, in quanto popolo, da allora sembra essere ancora in gestazione. Una ultimissima speranza voglio comunque continuare a nutrirla (senza ipocrisia).

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