Questa è una ricetta da interpretare sul momento, seguendo una base e improvvisando il finale, come in una sessione di musica jazz. La base è un “semplice” passato di verdure, fatto a D (è un’allusione, ma solo chi vuole potrà comprenderla…). In una pentola metti olio e un po’ di cipolla, curcuma turca, erba cipollina, prezzemolo (poco), un cucchiaio di passata di pomodoro e un cucchiaio di crema di carciofi. Lascia soffriggere, fino a quando il profumo si sentirà anche da qualche metro di distanza. A quel punto metti acqua e verdure a pezzi grossolani: acqua minerale, se quella del rubinetto sa di cloro o di ozono, e come verdure zucchine, una grossa patata a pezzi, fagiolini o piselli (a seconda della stagione) già lessati a parte, carota, uno o due pomodorini. Mescola, metti un po’ di sale, tre grani di cardamono e un’altra spezia a piacere (comincia a improvvisare insomma…). Lascia cuocere finché le verdure saranno morbide, ma non troppo. Ora comincia la jam session: hai un frullatore a immersione? Prendilo e immergilo nella minestra schiacciando dall’alto verso il basso i pezzi di verdure, mescolando, ruotando finché il passato non assume una consistenza cremosa, o quella di un gaspacho. Lascialo bollire solo qualche minuto ancora e portalo in tavola, bollente. Ora improvvisa ancora, guardati intorno, leggi i desideri negli occhi di chi sta aspettando, e servi il passato variando il tocco finale. Solo qualche idea: se sai che a qualcuno piacciono i “sapori di una volta” scodella il passato su tocchetti di pane abbrustolito bagnati in olio, aglio, peperoncino e erbe. Se qualcuno preferisce sapori più forti prepara striscioline di pecorino semistagionato e lardo di colonnata e gettale nel suo piatto insieme al suo passato, con gesti veloci e sicuri. Se poi qualcuno cerca qualcosa di nuovo, diverso dalla solita zuppa, stupiscilo versando nel suo piatto il passato insieme a gamberetti fritti e radici di zenzero candite se riesci a trovarle. La ricetta che hai preparato è un passato, ma vivi il presente che spero possa darti…
e senza attardarsi lungo il bordociotola ancora intriso del passato, per un istante, ruotare le dita..a D.