Per molto tempo ho fotografato la mia ombra. Era un’immagine ricorrente, ossessiva, che spesso nascondevo in qualche angolo delle mie immagini, come una firma inconsistente. O come se volessi ricordare a me stesso che non ero, che la mia anima e il mio corpo si muovevano in due mondi incapaci di comunicare. Poi la cosiddetta ...